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Alla scoperta del parco dell’Etna tra natura ed enogastronomia

Etna: il vulcano e il suo parco

Cari Insideaters, chi non vorrebbe vedere almeno una volta nella vita un vulcano?
Se questo è il vostro desiderio, zaini in spalla e si parte in Sicilia alla scalata dell’Etna e alla scoperta del suo parco.

Il parco dell’Etna comprende 59’000 ettari di terreno e tocca 20 comuni differenti tra cui Bronte, famosa per i suoi prelibatissimi pistacchi.

Grazie alla varietà della flora e della fauna e all’Etna con i suoi 3357 metri (E’ uno dei più alti vulcani attivi al mondo), il parco è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO.

La presenza di un vulcano attivo rende il terreno molto fertile, per questo il parco è caratterizzato da un’ampia varietà di coltivazioni, come pistacchi, mele, pere, fragole, fichi d’india, agrumi e castagne…gnam!

Il parco è suddiviso in quattro zone, ognuna delle quali ha scopi precisi e segue specifiche regolamentazioni.

Nella prima area del parco, che si estende per 19’000 ettari, non è permesso alcun intervento dell’uomo, se non per escursionismo, pastorizia o attività di ricerca. Infatti, l’obiettivo di quest’area è proteggere un ecosistema che non è ancora stato intaccato dall’uomo.
Quindi, se vi sentite sportivi e pronti ad un’escursione, qui potrete immergervi nella natura e staccare dalla vita cittadina!

La seconda zona è un’area di 26’000 ettari destinata al mantenimento della tradizione e dell’aspetto rurale della vita siciliana. Infatti, sono presenti le caratteristiche casette campestri e muri realizzati a secco.
Qui le principali attività svolte dagli abitanti sono l’agricoltura e la pastorizia. Una delle maggiori coltivazioni è la vite, volta alla produzione di vini molto particolari, grazie alla presenza di un terreno di tipo lavico.

Tra i vini prodotti in questa zona il Carricante, il Nerello mascalese, l’ Etna Bianco DOC, l’Etna rosso DOC e il Sicilia rosso IGT.

Le ultime due zone sono vocate principalmente al turismo, infatti in queste aree trovare strutture ricettive, ma anche impianti sportivi per l’inverno, parcheggi e aree attrezzate.
Nonostante in quest’ultima zona sia consentito l’accesso ai turisti, il mantenimento e il rispetto della natura sono alla base di tutto il parco.
Qui sono presenti anche delle cave nelle quali avviene l’estrazione delle pietre laviche, utilizzate per pavimentazione e manifatture, ma soprattutto per la realizzazione dei barbecue.

Lo sapevate che l’Etna è chiamata dai Catanesi “A muntagna”? 

Infatti danno talmente tanta importanza a questo vulcano, perfetto per delle sensazionali escursioni ad alta quota o per sciare nei mesi invernali, che la considerano alla stregua di una persona, di un concittadino che, ogni tanto, “si arrabbia” e provoca delle eruzioni spettacolari. 

Insideaters, se quello che vi abbiamo raccontato vi incuriosisce e volete scoprire (e vivere) la Sicilia, vi aspettiamo nelle nostre experience !

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