Perchè Civita di Bagnoregio è definita la città che muore?
“Giunto così in alto, mentre vaghi per le vie di questo antico borgo, sii rispettoso. Della sua storia, ora fatta di silenzio, di voci portate dal vento, di fiori che sono la vita, abbi cura.”
Forse alcuni di voi avranno già capito a cosa si riferisce la frase precedente, ma se così non fosse significa che tra le vostre gite fuoriporta ne manca una fondamentale: quella a Civita di Bagnoregio, la città che muore.
Un luogo magico, sospeso nel tempo e nello spazio, in cui potete passeggiare tra stretti vicoli ed edifici in pietra ammirando dall’alto la “spaventosa” valle.
Situata nella zona della Tuscia, Civita di Bagnoregio è un piccolissimo paese che ha mantenuto nel corso degli anni il suo aspetto medievale. Nonostante sia spesso citata come il paese o la città che muore, è considerato uno fra i borghi più belli d’Italia, che ogni anno viene visitato da centinaia di migliaia di persone.
Il soprannome venne ideato da Bonaventura, al quale il borgo diede i natali, in quanto la città sorge su un terreno molto precario e rischia il crollo a causa di frane e dell’erosione del terreno.
Civita di Bagnoregio, il paese che muore, si trova al centro della Valle dei Calanchi, tra le due valli Fossato del Rio Torbido e Fossato del Rio Chiaro, che un tempo erano la via d’accesso per la strada verso il lago di Bolsena.
Per arrivare a Civita di Bagnoregio è necessario passare da Bagnoregio, da cui prende il nome, per poi attraversare il ponte, costruito su una lingua di terra, che vi porterà nel cuore della città che muore.
Il centro storico è di una bellezza senza tempo, ma se volete approfondire la storia di questa località potete visitare i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni costruiti dalle importanti famiglie del viterbese nel corso del Rinascimento.
Insideaters, sappiamo bene che siete grandi appassionati della tradizione culinaria italiana, ecco perché vi suggeriamo di provare le prelibatezze della cucina di Bagnoregio che uniscono i prodotti laziali a quelli umbri, un vero idillio per il palato!
Un esempio sono i piciarelli, cioè spaghettoni di acqua e farina conditi con profumatissimo tartufo nero oppure il pollo alla civitonica o ancora le zuppe della tradizione, che potete gustare in una delle storiche trattorie.
Quasi ci dimenticavamo! Se siete amanti dei gatti non potete non visitare questo magnifico borgo dove vive una colonia felina, molto probabilmente più numerosa degli abitanti stessi!
Se siete dei veri curiosi e se volete scoprire tante altre curiosità sui luoghi più belli della nostra Italia, leggete i nostri articoli qui!
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