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Cooking team building: le regole per mettere alla prova il team in cucina

Il team building: l’evento più efficace per fare squadra

Fare squadra è uno dei principali obiettivi di chi ha la responsabilità di gestire un gruppo di collaboratori aziendali. Da una parte farli crescere e renderli affiatati e costantemente motivati è la chiave per garantire alla propria realtà lavorativa una crescita costante. Dall’altra parte risulta fondamentale assicurarsi che ognuno di essi sia sempre valorizzato al massimo e impiegato nella giusta posizione, relativamente alle proprie skill, alle attitudini, alle capacità e alle ambizioni. Non è sempre  semplice scoprire quali siano queste caratteristiche personali, a volte emergono facilmente nei colloqui per l’assunzione, spesso invece emergono nel tempo con l’osservazione quotidiana della vita lavorativa del collaboratore. Altre volte, però, faticano a venire fuori a causa di alcuni aspetti che dipendono dall’organizzazione stessa o dal carattere della risorsa. 

Bisogna quindi rompere la routine, spostare tutto in un’altra dimensione e in un nuovo contesto, per vedere emergere questi aspetti nascosti e latenti. 

E cosa c’è di meglio di un evento di team building per ottenere tutto ciò?

Il team building a tema enogastronomico

Esistono diverse tipologie di team building, in ogni caso però sono fondamentali due aspetti: la capacità di fare squadra e l’attitudine alla leadership, possibilmente democratica e visionaria.

Il cooking team building è oggi una delle alternative più efficaci per ottenere questi risultati, una delle opzioni migliori per le aziende e delle più apprezzate da dipendenti e collaboratori. 

Sempre più persone, infatti, mostrano il loro interesse verso la cucina e vogliono acquisire competenze sul buon cibo. Inoltre l’attenzione verso il buon vino non è mai stata così alta da parte degli intenditori del settore e da parte di coloro che si approcciano per la prima volta a questo mondo.

In poche parole: coinvolgere la propria squadra in un cooking team building è l’idea migliore per incuriosire e stimolare ogni singolo componente.

Le 6 regole per un perfetto cooking team building

Svolgere un team building enogastronomico non è però un semplice esercizio di cucina di squadra. Oltre a “mettere le mani in pasta” occorre altro e ci riferiamo ad alcune tecniche ed accorgimenti in grado di stimolare la creatività dei membri del team, farli sentire a proprio agio, regalare loro qualche nuova capacità e dargli la possibilità di emergere. 

Vediamo quindi quali sono le 6 regole per facilitare il raggiungimento degli obiettivi grazie a un cooking team building:

  1. Formare e incuriosire: una giornata in cucina non è semplicemente un modo per imparare a preparare una ricetta, è l’occasione per immergersi nella vera essenza del buon cibo.
    Gli chef e gli operatori di Insideat ad esempio sono formati per poter trasmettere ai propri ospiti l’amore per la materia prima, soprattutto quella del territorio, ma anche per poterli incuriosire e stimolare con aneddoti e dettagli che faranno vedere sotto una nuova luce ogni passaggio indispensabile per la preparazione di un piatto. Spiegare in modo semplice e con uno storytelling appropriato il perché delle cose è la chiave per catturare l’attenzione e la fiducia dei propri ospiti. 
  2. Divertimento: abbiamo parlato in precedenza di come un evento di team building debba essere un’occasione per staccare dalla routine lavorativa, dai suoi riti e dalle sue impostazioni e procedure. Durante un evento di cooking team building infatti bisogna divertirsi, poichè non c’è coinvolgimento senza evasione. Soltanto quando ogni membro del gruppo riuscirà a lasciarsi andare, percependo questa avventura come qualcosa di diverso da un semplice evento aziendale, si sentirà pronto a fare emergere caratteristiche e capacità sopite o nascoste. Con Insideat ci si diverte tanto, si ascoltano aneddoti interessanti, si condividono esperienze e punti di vista sul buon cibo.
  3. Gioco e sfida: quale miglior modo per far divertire le persone se non il gioco?
    E allora visto che siamo in una cucina, proviamo a formare delle squadre chiamate “brigate”. Durante un team building culinario possono essere proposte diverse sfide: alcune pratiche, come creare la sfoglia più sottile, le fettuccine più precise, l’impasto più elastico; alcune teoriche, come quiz a tema enogastronomico; altre creative, come ad esempio proporre e creare nuovi formati, ricette e abbinamenti. Il gioco poi può mirare anche al conseguimento di un premio, ad esempio chi vince la sfida va gratificato, ed ecco che a fine giornata l’experience si conclude con la premiazione della squadra vincente. 
  4. Leadership: è evidente poi che proprio le fasi di gioco e sfida possono essere l’occasione per far emergere la capacità di leadership di alcuni componenti del gruppo. Ogni squadra può essere invitata a nominare un leader, che può essere eletto per acclamazione o emergere con una sorta di selezione interna. La particolarità è che in questi casi si possono rimescolare le carte rispetto agli organigrammi aziendali e far emergere nuovi leader sorprendenti.  I vantaggi sono molteplici come la possibilità di crescita personale, la nascita di un nuovo spirito di squadra e il miglioramento delle performance per tutta l’azienda.
  5. Relax: c’è un tempo per la formazione, un tempo per il divertimento e c’è un tempo per il relax. Perché il team si senta pienamente a proprio agio durante tutta la durata della sessione occorre garantire anche una o più fasi di decompressione, a partire dall’accoglienza e dal benvenuto. Anche un’attività divertente e creativa assorbe energie fisiche e mentali e, come avviene anche sul posto di lavoro, ogni tanto è necessario garantire ai partecipanti dei momenti di puro e semplice rilassamento. Che sia davanti a un calice di vino o mentre si mangia un supplì in attesa di cominciare l’experience, questo aspetto è fondamentale, poiché senza di esso sarà difficile per alcuni partecipanti calarsi nella nuova avventura.
  6. Personalizzazione: a conclusione di questa rassegna delle regole per il cooking team building perfetto, ci piace accennare a una regola che ci sta molto a cuore. Partiamo dal presupposto che ogni organizzazione è diversa per dimensioni, leadership, obiettivi e impostazione, non sarà pertanto opportuno proporre a tutti la stessa experience.
    Noi di Insideat ci teniamo al confronto con il committente, volto alla creazione di una partnership non solo commerciale ma anche di visione. L’evento di team building sarà pertanto sempre creato facendo ricorso al confronto e alla progettazione per obiettivi. Un’experience tailor made sarà di gran lunga più efficace di una standardizzata. 

Noi ci crediamo, vi va di farlo assieme a noi?!

Se volete scoprire le nostre proposte e creare con noi un evento di cooking team building adatto alle vostre esigenze, scrivete a info@insideat.eu.

Progettiamo insieme il team building sulla base delle singole esigenze e diamo ai vostri collaboratori la possibilità di migliorarsi, divertendosi!

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